Andro Wekua

(Sokhumi (Georgia), 1977)

È stato testimone del conflitto etnico in Abkhazia negli anni Novanta. Suo padre, l'attivista politico georgiano Vova Wekua, è stato ucciso dai nazionalisti abkhazi durante gli scontri di Sokhumi del 1989. Lavora con diversi mezzi, tra cui collage, pittura, scultura, installazioni e film. L'artista ha costruito un cosmo personale in cui mette in scena ricordi frammentati, personali e politici, attraverso strategie visive di tipo assemblativo. L'artista illumina gli spazi oscuri e interstiziali delle emozioni con un sottile simbolismo e un'eleganza intuitiva, evidenziando le ambiguità della storia. I dipinti, le sculture e i film di Wekua hanno spesso una qualità quasi magnetica che oscilla tra seduzione e repulsione, creando esperienze estetiche che hanno la logica del sogno. Lo spettatore ha spesso l'impressione di entrare in uno spazio governato da una dimensione temporale distinta dalla vita quotidiana. È uno spazio che mette in primo piano l'ignoto o l'indefinibile e ridisegna i confini tra naturalità e artificialità, passato e presente.

*Le opere di questo artista sono in prestito nel circuito di Artoteca grazie alla concessione delle stesse da parte di Museion – Museo di Arte moderna e contemporanea di Bolzano

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(Suchumi [Georgien], 1977)

Andro Wekua war Zeuge des ethnischen Konflikts in Abchasien in den 1990er-Jahren. Sein Vater, der georgische politische Aktivist Vova Wekua, wurde 1989 bei den Zusammenstößen in Suchumi von abchasischen Nationalisten getötet. Der Künstler arbeitet mit verschiedenen Medien, darunter Collage, Malerei, Skulptur, Installation und Film. Er hat einen persönlichen Kosmos konstruiert, in dem er fragmentierte persönliche und politische Erinnerungen durch assemblageartige visuelle Strategien inszeniert. Andro Wekua beleuchtet die dunklen Zwischenräume der Emotionen mit subtiler Symbolik und intuitiver Eleganz und unterstreicht die Ambiguität der Geschichte. Seine Gemälde, Skulpturen und Filme haben oft eine fast magnetische Eigenschaft, die zwischen Verführung und Abstoßung oszilliert und ästhetische Erfahrungen schafft, die die Logik von Träumen haben. Die Betrachtenden haben oft den Eindruck, einen Raum zu betreten, der von einer zeitlichen Dimension bestimmt wird, die sich vom Alltag unterscheidet. Es ist ein Raum, der das Unbekannte oder Undefinierbare in den Vordergrund stellt und die Grenzen zwischen Natürlichkeit und Künstlichkeit, Vergangenheit und Gegenwart neu zieht.

*Die Werke dieses Künstlers wurden der Artothek freundlicherweise vom Museion – Museum für moderne und zeitgenössische Kunst Bozen – zur Ausleihe zur Verfügung gestellt.

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